Dalla compliance alla resilienza: l’impatto del voto sull’Omnibus per i responsabili degli acquisti e della supply chain

November 20, 2025 Fabio Caligaris

Dalla compliance alla resilienza: l’impatto del voto sull’Omnibus per i responsabili degli acquisti e della supply chain

Perché le aziende devono agire ora di propria iniziativa e come trasformare le battute d'arresto della politica in un vantaggio strategico.

Il recente voto del Parlamento europeo sul pacchetto Omnibus I fornisce un aggiornamento fondamentale sullo sviluppo in corso della direttiva sulla Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD). Questo voto riflette la posizione negoziale del Parlamento nelle imminenti discussioni trilaterali e incorpora modifiche che restringono in modo significativo l'ambito di applicazione proposto dalla Direttiva.

Le dinamiche politiche alla base del voto, garantite da un'alleanza che ha escluso gran parte del centro politico, riflettono una tendenza alla crescente cautela nei confronti dei nuovi oneri di conformità. Per molti stakeholder, il risultato è visto non solo come un passo indietro nell'ambizione normativa, ma anche come un segnale della crescente volatilità dell'agenda di sostenibilità dell'UE.

Per i team addetti agli acquisti, il vantaggio immediato potrebbe essere percepito come un alleggerimento degli oneri di conformità, con una riduzione degli obblighi formali e dei requisiti di documentazione. Tuttavia, è fondamentale sottolineare che i rischi della catena di approvvigionamento non diminuiscono con i cambiamenti politici. Le violazioni dei diritti umani, il degrado ambientale e le interruzioni operative rimangono rischi rilevanti, e le aspettative degli investitori, dei clienti e della società civile continuano ad aumentare, indipendentemente dalle soglie legislative. Il cambiamento nell'ambito di applicazione della CSDDD può ridurre l'onere amministrativo, ma non diminuisce la necessità di una due diligence solida e basata su prove concrete. Oggi, un approvvigionamento strategico impone di guardare oltre i requisiti minimi e investire in resilienza, trasparenza e impegno a lungo termine dei fornitori.

Cosa ha deciso il Parlamento europeo?

Le modifiche all'ambito di applicazione, che includono l'innalzamento delle soglie CSDDD a 5.000 dipendenti e 1,5 miliardi di euro di fatturato, segnalano un allontanamento strategico dall'obbligo di due diligence completa lungo le catene di approvvigionamento europee. Inoltre, l'eliminazione dei piani obbligatori di transizione climatica e l'abbandono della responsabilità armonizzata a livello UE indeboliscono la portata complessiva della legislazione proposta.

Tuttavia, i dati derivanti dalle leggi nazionali esistenti dimostrano che la due diligence obbligatoria in materia di diritti umani sta portando a miglioramenti significativi. Le prime valutazioni della legge tedesca sulla catena di approvvigionamento, infatti, indicano effetti positivi nei paesi di produzione, in particolare grazie al rafforzamento dei meccanismi di reclamo, a aspettative più chiare nei confronti dei fornitori e a processi di valutazione dei rischi più coerenti. Questi progressi dimostrano che una due diligence strutturata può elevare gli standard e creare benefici misurabili lungo le catene del valore, anche in un contesto di incertezza legislativa.

Dalla conformità alla strategia: il caso della due diligence proattiva

Le aziende che hanno già strutturato i propri sistemi di due diligence della catena di fornitura in linea con la CSDDD non dovrebbero in alcun modo cambiare rotta. I vantaggi commerciali derivanti dal perfezionamento di questi processi rimangono notevoli, anche se il quadro normativo è ancora in fase di negoziazione. Le organizzazioni che scelgono di continuare ad attuare una due diligence basata sul rischio e sui dati concreti trarranno diversi vantaggi, fra i quali: 

  • Differenziazione competitiva: ottenuta grazie a catene di approvvigionamento trasparenti e tracciabili che soddisfano le esigenze dei clienti B2B e dei consumatori globali. 

  • Credibilità presso gli stakeholder chiave: mantenuta con gli investitori, i clienti e la società civile, che continuano ad aspettarsi un comportamento aziendale responsabile. 

  • Preparazione normativa anticipata: posizionamento ottimale dell'azienda nel caso in cui l'ambizione legislativa aumentasse a seguito dei negoziati trilaterali o dei futuri cicli politici. 

  • Relazioni più solide con i fornitori: supportate da aspettative più chiare, impegno costante e programmi di sviluppo delle capacità.

In breve, un'azione proattiva oggi può evitare misure correttive più costose domani. L'approvvigionamento responsabile è sempre più riconosciuto come una capacità strategica, non semplicemente un obbligo di conformità.

 

Conclusione: mantenere la rotta nonostante l'incertezza

Il voto del Parlamento offre una visione più chiara della posizione di una delle parti nei negoziati sulla CSDDD. Il testo finale sarà definito nei prossimi negoziati trilaterali con la Commissione e il Consiglio.

Per i responsabili degli acquisti, tuttavia, le aspettative di fondo rimangono invariate: la responsabilità non diminuisce con il cambiamento delle soglie, e la trasparenza continua a plasmare le aspettative del mercato e delle parti interessate.

Le aziende che definiscono il proprio livello di ambizione, piuttosto che attendere la chiarezza normativa definitiva, saranno in una posizione migliore per affrontare la volatilità, costruire catene di approvvigionamento resilienti e assumere un ruolo di leadership nel panorama in evoluzione degli appalti sostenibili.


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