È arrivata l'era della due diligence obbligatoria nella supply chain. L'imminente Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDD) dell'UE richiederà alle aziende di esaminare più a fondo le proprie supply chain per identificare, mitigare e fare report in modo sistematico sulle questioni relative all'ambiente e ai diritti umani. Tuttavia, la maggior parte delle aziende è ancora impreparata al livello di controllo e trasparenza della supply chain. In questo articolo cerchiamo di capire che cosa significherà per la tua azienda questa evoluzione della due diligence e come EcoVadis può aiutarti a rispettare le normative, ora e in futuro. Inoltre, l’articolo evidenzia come la soluzione EcoVadis semplifichi l’impegno per essere conformi, consentendo al contempo di fare progressi verso gli obiettivi ESG aziendali, creare valore per gli stakeholder e promuovere un impatto positivo in tutta la supply chain.
Due diligence: uno scenario in continua evoluzione
I rischi di sostenibilità nelle supply chain globali continuano a proliferare, con la schiavitù moderna che sale a livelli senza precedenti e gli impatti ambientali destinati a costare alle aziende 120 miliardi di dollari entro il 2026. Nonostante ciò, molte aziende non sono state in grado di agire in modo tempestivo. Il Corporate Human Rights Benchmark ha recentemente rilevato che quasi la metà delle più grandi aziende del mondo non riesce ad attenuare o addirittura a identificare nelle proprie catene del valore le questioni legate ai diritti umani e alle problematiche ambientali. Di conseguenza, i governi stanno adottando normative che mirano a ritenere le aziende responsabili in caso a monte vi siano pratiche commerciali dannose. Questa nuova ondata di due diligence obbligatoria richiederà a molte più aziende di agire sulle sfide relative alla sostenibilità nella loro supply chain e di chiedere di più ai team di procurement.
L'Europa è in prima linea in questa ondata legislativa. La Francia ha introdotto la legge di due diligence nel 2017, il Transparent Act norvegese è entrato in vigore nel 2022, la Germania ha promulgato il LKsG all'inizio di quest'anno e i Paesi Bassi stanno lavorando alla propria legge HREDD. A completare il quadro c'è la CSDDD dell'UE, che fornirà una base giuridica per la due diligence a livello di Unione Europea e richiederà ai paesi con una legislazione esistente di allinearsi ai requisiti della direttiva. Oltre all'Europa, anche Australia, Canada e Stati Uniti hanno adottato misure decisive verso la due diligence obbligatoria della supply chain, mentre il Giappone ha pubblicato le linee guida HREDD per incoraggiare le aziende a prepararsi agli standard europei. Queste tendenze sembrano destinate ad accelerare e avere un impatto, diretto o indiretto, su un numero impressionante di aziende in tutto il mondo. Consulta la nostra pagina dedicata alle normative per i dettagli su ciascuna legge.
L’aumento delle sfide di due diligence a cui la tua azienda deve prepararsi
Indipendentemente dove si trova tua azienda o dal settore in cui opera, devi iniziare a prepararti per l’obbligatorietà della due diligence. Sebbene queste leggi, sia quelle esistenti sia quelle di nuova emanazione, presentino sfumature e requisiti specifici, il comun denominatore sarà la richiesta per le aziende di mettere in atto approcci sistematici per identificare, mitigare e riferire sulle questioni ESG nelle operazioni e nella catena di fornitura. Ecco come si presenta in genere questo processo e le sfide che le aziende dovranno affrontare:
- Mappatura e identificazione del rischio: analizzare le operazioni e l’intera supply chain per individuare i rischi legati ai diritti umani e all'ambiente.
- Verifica del rischio: effettuare una due diligence a livello di fornitore per verificare i rischi identificati.
- Attenuazione e prevenzione del rischio: adottare misure determinanti per mitigare i rischi e gli impatti negativi e prevenirne il ripetersi.
- Monitoraggio e rendicontazione: valutare regolarmente l'efficacia delle misure adottate, ricalibrare l’approccio e garantire la trasparenza.
EcoVadis semplifica l’impegno di compliance
La tua azienda dispone delle competenze e delle risorse interne necessarie per mettere in atto questi processi e orientarsi in uno scenario normativo in continua evoluzione? Se la risposta è no, non preoccuparti.. Da quasi un decennio, EcoVadis aiuta migliaia di aziende, di tutte le dimensioni e in tutti i settori, a conformarsi a un'ampia gamma di standard e requisiti. Il nostro approccio rende più semplice il tuo impegno per la due diligence, consentendoti di rispettare senza problemi le leggi vigenti e gettare le basi per quelle che saranno emanate. Ecco come possiamo aiutarti nel tuo percorso per ottemperare alla due diligence.
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La scelta della soluzione giusta è fondamentale per la compliance e non solo
Di pari passo con la proliferazione delle leggi sulla due diligence, anche le soluzioni per la compliance si sono moltiplicate. Ma non sono tutte uguali. Le aziende dovrebbero fare attenzione a non affidarsi ad approcci obsoleti di autodichiarazione o SAQ, sia che siano gestiti internamente che in outsourcing, in quanto mancano del rigore e della visibilità del rischio a livello di catena di fornitura che i legislatori si aspettano. Spesso, questi approcci unidimensionali creano ulteriore lavoro per i fornitori, senza offrire gli spunti o le indicazioni necessarie per migliorare realmente le procedure in ambito di sostenibilità. Per mitigare i rischi e prevenire gli impatti negativi a lungo termine sulla catena di fornitura, sono necessarie informazioni rapide e ad ampio spettro che consentano di dare priorità all’impegno dei fornitori e di soluzioni mirate che li aiutino a migliorare le loro procedure nel modo più semplice ed efficace possibile. EcoVadis è in grado di aiutarti a farlo.
Inoltre, le aziende lungimiranti dovrebbero tenere presente il quadro generale: la conformità da sola non è sufficiente di fronte all'instabilità della supply chain e all'accelerazione della crisi climatica. Oltre a soddisfare i requisiti di compliance, le aziende devono assicurarsi di fare progressi significativi nei loro obiettivi di sostenibilità - dagli impegni in materia di diversità ed equità al raggiungimento di zero emissioni nette – e di aiutare i fornitori a fare lo stesso. In ultima analisi, la scelta della soluzione giusta consentirà alla tua azienda non solo di evitare le sempre più gravi conseguenze della non-compliance, ma anche di raccogliere i frutti dell'investimento in una supply chain più sostenibile.
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