La terza edizione del Global CSR Risk and Performance Index offre informazioni approfondite sulle performance di sostenibilità della catena di fornitura di oltre 30.000 aziende in tutto il mondo, valutate da EcoVadis tra il 2016 e il 2018.
Il rapporto fotografa in modo completo nove divisioni di settore e confronta le performance in base alle dimensioni delle aziende e alla regione. Esso si fonda su oltre 40.000 scorecard che coprono quattro tematiche: ambiente, lavoro e diritti umani, etica e approvvigionamento sostenibile, con 21 criteri di sostenibilità. I punteggi sono assegnati su una scala da 0 a 100. Circa il 5% delle organizzazioni hanno ottenuto un punteggio superiore a 64, che rappresenta performance “avanzate” o “eccezionali”, mentre le aziende con punteggio superiore a 45 sono considerate “impegnate”. I punteggi compresi tra 25 e 44 rappresentano un rischio medio, e quelli al di sotto di 25 sono considerati corrispondenti a un rischio elevato.
Di seguito, i 5 messaggi chiave dello studio:
- Le performance globali di sostenibilità sembrano non essere aumentate nonostante l’impegno crescente delle aziende a generare un’economia più responsabile. Circa la metà delle aziende valutate (50,7%) hanno ottenuto un punteggio uguale o superiore a 45. Le aziende con un punteggio del genere erano il 49,2% nel 2017 e il 50,5% l’anno precedente. Allo stesso tempo, la percentuale di aziende con punteggio superiore a 65, corrispondente a un approccio “avanzato” o “eccezionale” verso la sostenibilità, è rimasta di circa il 5%. Anche la percentuale delle aziende che presentano un rischio di sostenibilità elevato, vale a dire quelle con punteggio inferiore a 25, continua ad attestarsi ad un livello di circa 4-5%.
- Le aziende attribuiscono maggiore rilevanza alle tematiche del lavoro e dei diritti umani. La tematica relativa a lavoro e diritti umani è stata quella con il più alto punteggio tra le quattro aree incluse nella valutazione. Essa ha anche assistito all’aumento più importante rispetto alle altre tematiche (punteggio medio di 46,7 contro il 45,4 dell’anno precedente). Questo è probabilmente legato alla crescente attenzione riservata alle problematiche relative ai diritti umani, con l’introduzione da parte degli stati di varie leggi sulla due diligence e sulla disclosure, quali il Modern Slavery Act 2015 nel Regno Unito, il Transparency in Supply Chains Act in California, il Disclosure Act in Australia e diversi atti legislativi specifici europei.
- Le aziende ricevono normalmente un punteggio più alto nella loro seconda valutazione. L’81% delle piccole e medie aziende e il 75% delle grandi aziende valutate almeno due volte da EcoVadis hanno mantenuto o migliorato la loro performance nella loro ultima valutazione. Questo dimostra verosimilmente che una volta che un’organizzazione si impegna a effettuare miglioramenti diretti a una maggiore sostenibilità, tale impegno viene ripagato.
- Le piccole e medie aziende ottengono generalmente punteggi più alti delle grandi aziende. Pur tenendo presente che le valutazioni EcoVadis sono commisurate alle dimensioni, con una soglia significativamente più alta per le grandi aziende, è comunque interessante osservare che le piccole e medie aziende ottengono sistematicamente punteggi più alti rispetto alle grandi aziende. Nel 2018, i due gruppi hanno conseguito rispettivamente i punteggi di 42,1 e 41,3. Un altro elemento interessante è che le piccole e medie aziende rappresentano circa l’80% di tutte le organizzazioni valutate, dato che riteniamo che tali proporzioni valgano approssimativamente per la maggior parte delle economie di tutto il mondo.
- Le aziende europee ottengono migliori risultati rispetto alle altre regioni. Questo dato è coerente con i risultati delle precedenti edizioni. È però interessante osservare che le aziende europee non solo hanno conosciuto un miglioramento costante negli ultimi tre anni, ma rappresentano il primo gruppo a ottenere una media complessiva superiore a 50. L’Europa è seguita da America del Nord, America Latina e Caraibi e Grande Cina.
Inoltre, data l’attenzione ricevuta di recente da tematiche quali i diritti delle minoranze e l’uguaglianza di genere, abbiamo deciso di realizzare un’analisi approfondita per l’Index di quest’anno e osservare più da vicino uno dei criteri della tematica relativa a lavoro e diritti umani. Discriminazione, molestie e diversità È ormai riconosciuto dall’opinione pubblica che questi aspetti possono avere un impatto significativo sulla reputazione dell’azienda e, di conseguenza, sui suoi risultati economici. Crediamo che le imprese debbano riconsiderare le proprie politiche per assicurarsi che queste aree vengano trattate in modo adeguato.
Tuttavia, lo studio ha mostrato che le aziende non hanno ancora agito in questa direzione. Effettivamente, due aziende valutate su tre presentano almeno una misura in cui vengono trattate queste problematiche. Con ben otto misure possibili, questa situazione può essere ampiamente migliorata. Nel complesso, possiamo affermare che molto resta da fare in relazione a questa area.
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